Allenarsi per aiutare il recupero può sembrare una contraddizione ma un corretto allenamento di recupero ha reali benefici. Il recupero attivo non è un allenamento per aumentare la forma fisica. È una sessione leggera per accelerare il recupero in modo da poter tornare al rafforzamento delle capacità il prima possibile.
“Dovresti sentirti meglio alla fine di questa sessione rispetto all’inizio”
In generale, le sessioni di recupero dedicate rientrano in uno dei due segmenti: un’opzione attiva/strutturale e un’opzione più passiva/giorno di riposo. Il primo è ciò su cui ci proveremo qui, mentre il secondo consiste semplicemente nel prendersi un giorno libero dall’allenamento per riposare completamente e recuperare.
La componente “attiva” del recupero attivo è importante. Se gli atleti si prendono un’intera giornata di riposo dopo una dura sessione di allenamento, tendono a tornare doloranti, letargici o non ottimali. L’integrazione di alcuni elementi del movimento in una sessione di allenamento dedicata, tuttavia, spesso lascia gli atleti freschi e rilassati.
C’è una linea sottile tra movimento efficace e movimento eccessivo. I “Social” abbondano di post di atleti che fanno intervalli ad alta intensità nel loro giorno di “recupero attivo” e finiscono “gambe all’aria” in una pozza di sudore. Questo non è un recupero attivo. D’altra parte, molti programmi online propongono l’idea di una corsa in steady state da 60 a 90 minuti come sessione di recupero attivo. A meno che tu non sia un atleta super-allenato con grandi volumi settimanali (100/120 Km), 60-90 minuti di corsa non sono una sessione di recupero attiva.